Dal 2021 al 2024 presso la Scuderia Grande della Reggia di Venaria è stata ospitata la Carrozza di Napoleone, dopo gli accurati interventi di restauro condotti dal Centro Conservazione e Restauro "la Venaria Reale".
La carrozza venne realizzata a Parigi nei primi anni del 1800 da Jean-Ernest-Auguste Getting carrozziere di Napoleone. Portata da Parigi in Italia, esposta al Museo di Marengo dal 1845 per circa un secolo, dopo diversi passaggi di proprietà e vicissitudini al limite della leggenda (tra gli altri, appartenne anche a Gustavo Adolfo Rol), dal 1955 è parte del patrimonio della Fondazione Ordine Mauriziano, Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Il restauro è stato deciso in concomitanza con l’anniversario dei 200 anni della morte di Napoleone: l’opera non era mai stata oggetto di uno studio scientifico strutturato che ha rilevato scoperte interessanti ed informazioni inedite sulle vicende storiche del manufatto.
Le fonti archivistiche e l’ampia bibliografia sulla carrozza riportavano l’indicazione di una stratificazione degli stemmi presenti sulle due portiere, sul fronte e sul retro. Gli stemmi imperiali oggi visibili furono sicuramente integrati al momento del restauro della carrozza nel 1955, prima del passaggio alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.
I colori originari della carrozza dovevano essere interamente nelle tonalità dell’azzurro e dell’oro in pendant anche con i tessuti originali dell’interno della carrozza in seta e velluto.
La scelta dell’attuale restauro è stata di mantenere traccia della successione di tutte le fasi della vita dell’opera: dalla prima versione decorativa alla musealizzazione come cimelio napoleonico.
La Carrozza è stata oggetto di un accurato intervento di restauro realizzato dai Laboratori del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e cofinanziato con il contributo di 25.000 euro da parte del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino.
Esposizione a cura di Silvia Ghisotti, capo conservatore Consorzio Residenze Reali Sabaude, e Andrea Merlotti, direttore Centro Studi Consorzio Residenze Reali Sabaude, con la collaborazione di Paolo Palumbo, delegato per la Città di Torino di “Souvenir Napoléonien”.