La nascita della Reggia di Venaria e della città, oltreché il loro toponimo, si devono alla pratica venatoria che si svolgeva da parte della corte sabauda nel territorio, un tempo denominato di Altessano Superiore, fin dal XVII secolo e che comportava frequenti cerimonie e rituali legati a Sant’Uberto.
I festeggiamenti della Venaria Reale per Sant’Uberto ancora oggi culminano con la Messa dedicata al Santo che si celebra nell’omonima Cappella della Reggia alle ore 11.15, con suggestivi accompagnamenti musicali dell’Equipaggio della Regia Venaria (corni da caccia), Reale scuderia (ottoni e timpani) e organo.
Segue, dalle 12 alle 12.30, un omaggio musicale a Sant’Uberto.
La Festa di Sant’Uberto è legata alla fondazione della città di Venaria Reale e della Reggia. Qui dal 1669 si trovavano le reliquie di Sant’Uberto Martire (ora alla Palazzina di Caccia di Stupinigi), dono di papa Clemente IX, Giulio Rospigliosi.
La festa era celebrata alla Reggia, come narrano Amedeo di Castellamonte nella sua opera La Venaria Reale, Palazzo di Piacere e di Caccia ed il Theatrum Sabaudiae.
Sant’Uberto, primo vescovo di Liegi, era venerato quale protettore di uomini e animali dalla rabbia silvestre, e quindi anche come patrono dei cacciatori: alla sua figura sono riferite tradizioni e antichi rituali propri della Venaria.
Ideazione e organizzazione dell'Accademia di Sant'Uberto
Ingresso libero alla Cappella di Sant'Uberto (misura della temperatura per la messa).
Per assistere al concerto è necessario esibire Certificazione Verde COVID-19 (Green Pass o certificazioni equivalenti).