Metamorfosi di un anno
Le stagioni di Vivaldi erano quattro, ma le grandi ‘masse’ di un anno sono due: caldo e freddo. Il calore apre, festeggia; la rigidità chiude e protegge. L’estate mostra, l’inverno ripara. La natura, nel frattempo, cambia sempre. Si arrangia e prospera come può. Una mutazione resistente.
Autunno, è tempo di transizione, tempo per rivolgersi all’interno, passaggio tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile. Le gioie dell’amore primaverile, la ricchezza vitale e feconda dell’estate lasciano posto all’indugio introspettivo; tra gli esseri viventi vi è una tendenza a reclinare su se stessi, in un malinconico declino verso la madre terra.
E così uno sparuto gruppetto di uomini tergiversa sui suoi passi, attardando il più possibile ogni piccola decisione, ponderando che la separazione tra gli opposti prima o poi si assottiglierà fino a scomparire. E tra il mesto girovagare e l’agonistico vigore, complice una stravagante consonanza, gioiscono e danzano allegramente sotto l’albero dei riti antichi.
COMPAGNIA AREAREA
Coreografia: Roberto Cocconi
Assistente alla coreografia: Luca Zampar
Danza: Luca Campanella, Roberto Cocconi, Andrea Rizzo, Daniele Palmeri, Luca Zampar
Musica: Autumn, rewritten by Max Richter, Federico Albanese
Costumi: Arearea Company, Marianna Fernetich
Trova strumenti: Enrico Buiatti
Ore 19.15.
Lo spettacolo è compreso in tutti i biglietti.