L'evento celebrativo è ideato per sancire il rapporto stretto tra la città e la sua Reggia, individuato nel periodo della commemorazione di Sant'Uberto che cade il 3 novembre.
Sant'Uberto è il patrono dei cacciatori, a lui sono legate tradizioni e antichi rituali propri della Venaria: la nascita stessa della città, oltreché il suo toponimo, si deve alla pratica venatoria che si svolgeva in questo territorio fin dal XVII secolo.
Reggia e borgo cittadino sono stati in tale occasione uniti per volere di papa Clemente IX Rospigliosi che nel 1669 fece pervenire le reliquie di Sant'Uberto Martire a Carlo Emanuele II duca di Savoia, disponendo nell'atto di donazione che fossero collocate in un edificio sacro aperto non solo alla corte, ma alla popolazione. È questa la ragione della particolarità della Cappella Regia della Venaria, nota come chiesa di Sant'Uberto, che ha l'ingresso principale rivolto verso il borgo cittadino, a differenza di tutte le altre cappelle auliche, raggiungibili solo dall'interno di palazzi e castelli.
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